Luoghi d’interesse

 

Per gli amanti della storia, a Maruggio, non mancano le zone di interesse archeologico . Sono da visitare l’area archeologica di Castigno e l’area di Capo dell’Ovo, quest’ultima risalente al periodo greco romano. Appartenente al V secolo avanti Cristo è invece il Tempio di Artemis Benedis della duna della Madonnina che è situato in località Capoccia Scorcialupi, nei pressi di Campomarino di Maruggio. Da non perdere è anche la Torre greca di Monte Maggio.

Per gli amanti del culto non mancano le strutture religiose. Nel centro storico di Maruggio è presente la chiesa madre, detta anche Chiesa Matrice dedicata alla Vergine Maria, costruita intorno al XV secolo. Altre chiese da visitare sono la Chiesa di San Giovanni Battista Fuori le Mura, la Chiesa di Sant’Eligio, la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, un ex Convento di Frati Minori e la Chiesa di Santa Maria del Tempio. Tra le cappelle votive segnaliamo la Cappella del Santissimo Crocifisso, Cappella della Madonna del Carmine e la Cappella della Divina Misericordia.

Oltre alle strutture religiose nel centro storico di Maruggio è possibile ammirare il Palazzo dei Commendatori, la Torre dell’Orologio e diversi palazzi signorili.

Il mare nella zona di Maruggio probabilmente è il più bello di tutta la provincia di Taranto. Sono famose le dune di Campomarino, un sistema di dune sabbiose tutelate anche dalla Comunità Europea. Come già detto, per i turisti è indicata la zona di Campomarino di Maruggio che, oltre ad offrire un mare meraviglioso, presenta diverse strutture alberghiere e ricettive e ci si può divertire nel periodo estivo sino a tarda notte, grazie agli eventi organizzati ed ai vari locali aperti giorno e notte. Segnaliamo inoltre il porticciolo di Campomarino, la Torre dell’Ovo e delle Moline.

 

La vicina Manduria è una città ricca di monumenti religiosi e civili, caratterizzata da un’area archeologica che la rende una delle più importanti città d’arte del Salento.
L’itinerario di questa antica città della dodecapoli messapica, può avere inizio dalla parte nord dell’abitato, ad oggi attrezzata come Parco Archeologico. Nella “città antica” si possono ancora scorgere delle preziose opere di fortificazione, come le Mura Messapiche a carattere difensivo, risalenti al V secolo avanti Cristo e costituite da due cinte murarie, la più interna lunga circa 2 km, è preceduta da un fossato largo 4 m, mentre la seconda raggiunge i 3,3 km.
Seguendo l’andamento delle cinte murarie, nelle vicinanze delle porte, si possono scorgere gruppi di tombe (ben 2.500) scavate nella roccia, una necropoli lunga 1 km, che ha subito diversi saccheggi nel tempo, e che ad oggi è composta per lo più da vasi databili tra il IV e il II secolo avanti Cristo. Merita una menzione a parte il cosiddetto Fonte Pliniano, situato sempre nell’area archeologica del paese, anch’esso monumento di origine messapica identificabile con quello citato da Plinio il Vecchio nella sua “Storia Naturale”, da cui prende il nome.  Si tratta di una grande caverna naturale del diametro di 18 metri, con al suo interno una vasca, dove scorre in modo perpetuo dell’acqua che proviene da una vicina falda acquifera, il sito probabilmente veniva usato dai messapi come luogo di culto dedicato ad una divinità delle acque. Il tour della parte più antica di Manduria può proseguire con dei rapidi sguardi alla Cripta di San Pietro Mandurino, risalente ai primordi del Cristianesimo, costruita su di una cripta ipogea, probabilmente una tomba a camera di epoca classica, che conserva alcuni affreschi bizantini.

Di grande interesse anche la Chiesa di Sant’Antonio con l’attiguo Convento dei Frati Minori, nel cuore di Manduria, precisamente sulla triangolare piazza Giuseppe Garibaldi, si staglia l’imponente Palazzo Imperiali. Partendo da Palazzo Imperiali si arriva alla Chiesa Madre, di impianto romanico, costruita tra il XV ed il XVI secolo su di un precedente edificio di epoca medievale. Proprio di fronte alla Chiesa Madre ha inizio il quartiere ebraico, suggestivo e interessante, con una sinagoga visitabile, e le case con balconi e scale in tufo bianco lavorato, caratteristiche risalenti al XV secolo. Un’altra peculiarità di questa perla del Salento è il Museo della Civiltà del Vino Primitivo, un museo etnografico incentrato sulla civiltà contadina, ospitato all’interno dell’ottocentesca sede del Consorzio Produttori Vini. Nel museo sono esposti oggetti di vita quotidiana e documenti del lavoro agricolo relativo alla coltivazione delle uve, che ha costituito (e costituisce tutt’oggi) l’economia del territorio.

 

Il nostro viaggio nel continua a Lecce, che con i suoi 95.000 abitanti è la città più importante del Salento. Perdetevi per le strade del centro storico e rimanete incantati dalle facciate di edifici e chiese, tutti costruiti usando pietra locale. Girovagando vi imbatterete, nascosti tra le abitazioni, nei laboratori in cui ancora oggi si lavora la cartapesta, antica tradizione locale. Raggiungete poi il monastero degli Olivetani, un ex convento del XII secolo dotato di due chiostri contigui con al centro un pozzo baldacchino con colonne salomoniche e cupola. Oggi il monastero è sede della facoltà dei Beni Culturali dell’Università del Salento.

Quando il blu delle acque dell’Adriatico lambisce la terra del Salento esplode la poesia. La Grotta della Poesia in località di Melendugno è uno spettacolo che lascia di stucco: il blu intenso del mare che si infrange nelle rocce carsiche della cava. Si narra di una principessa dalla bellezza disarmante che andava a fare il bagno nelle acque blu della grotta. La sua bellezza portò molti poeti da tutto il mondo nella grotta ad ispirarsi per i loro versi. Oggi la grotta è una delle dieci piscine naturali più belle al mondo e una delle mete più raggiunte del Salento.

Il punto più a est d’Italia si trova in Salento, ed è Otranto. È la città di Otranto che per prima vede l’alba del nuovo giorno in Italia. Il borgo della cittadina è racchiuso dalle mura difensive, all’interno un labirinto di vicoli e vie caratterizzate dal bianco delle abitazioni. Le dominazioni greche, bizantine ed aragonesi sono visibili nell’architettura della città. Di notevole interesse sono il Castello Aragonese e la Chiesetta bizantina di San Pietro: secondo la leggenda San Pietro passò di qui nel suo cammino dalla Palestina verso Roma. Le acque cristalline del suo mare la rendono una delle mete turistiche più gettonate del Salento durante la stagione calda.

Gallipoli è famosa non solo per le spiagge e il mare: i vicoli del borgo sono un vero e proprio capolavoro di edilizia. Il modo in cui i raggi del sole penetrano tra gli stretti vicoli e illuminano le facciate delle corti storiche del borgo fanno risaltare tutti i particolari e i dettagli rendendo il piccolo centro di Gallipoli un’opera d’arte salentina. I balconi in fiore col loro profumo ci accompagnano lungo i punti panoramici da cui lo spettacolo del mare dello Ionio sarà a portata di mano. L’asta del pesce nel mercato di Gallipoli è un forte richiamo per i ristoratori e rivenditori locali per via dell’ottima qualità del pescato. Tra le urla dei pescatori dei vari banchi, il mercato è un piccolo percorso da non perdere. Gli stessi pescatori armati di coltellino aprono i vari molluschi, come fasolari, cannolicchi, ostriche e li offrono come aperitivo agli avventori del mercato. Camminando lungo il centro storico di Gallipoli ci si imbatte in una delle spiagge più belle dello Ionio: la città si tuffa letteralmente nel blu delle acque della spiaggia della Purità, che prende il nome dalla chiesa di Santa Maria della Purità nelle vicinanze.

Siamo nel punto più a Sud del Salento, e Leuca è uno dei punti migliori in cui fermarsi a guardare il sole che tramonta nel mare. Siamo al Bagno Marinelli, e si conclude qui il nostro viaggio nelle terre salentine.

 

(fonte Skyscanner)